Nessuno tocchi Israele di Elio Antonucci
“Nessuno tocchi Israele”. Lo ripeteva spesso Indro Montanelli nelle sue compiante “Stanze” del Corriere della Sera. E risulta superfluo aggiungere che non possiamo che sottoscrivere le sue parole. A sessant’anni dall’eccidio nazista, si celebra oggi la giornata della Memoria. Sei-milioni-sei- di ebrei trucidati dalla follia umana in nome di ideologie sconfitte dalla storia. In apparenza. Perché oggi più che mai lo Stato di Israele si trova accerchiato da nemici e fanatici che altro non vogliono che la sua cancellazione. E non bastano le odierne ed ipocrite manifestazioni di solidarietà italiane per dimenticare la vergogna che si è consumata nel nostro Paese. Abbiamo visto bandiere bruciate, manichini dati alle fiamme, scritte antisemite nei cimiteri, giornalisti al servizio unilaterale della causa palestinese. Oggi più che mai è profondo il solco tra chi invoca e persegue giustizia e libertà e chi, dall’altra parte, celatosi sotto la finta ala pacifista, simpatizza con il terrorismo islamico. “Nessuno tocchi Israele” rimbomba nelle mie orecchie. Ma da domani, finiti i cerimoniali di convenienza e circostanza, tutto tornerà come prima. In barba ai discorsi bugiardi e patetici dei nostri governanti. E riprenderà la nostra battaglia in nome della democrazia e del diritto. Quello dello Stato israeliano di esistere.
“Bisogna saper riconoscere da che parte sta la giustizia ed esser pronti a difendere i civili sterminati dai terroristi sotto bandiere diverse: a volte islamiste, a volte razziste o nazionaliste” – Andrè Glucksmann, filosofo e scrittore ebreo.
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