Rivoluzione Liberale

Editoriali,articoli e rassegna stampa di cultura liberale.

Saturday, March 17, 2007

La gara di Montezemolo


Dopo la presa di Vicenza da parte del Cav. e quella di Palazzo Chigi da parte di Prodi, la Confindustria non è ancora riuscita a dotarsi di una chiara natura da soggetto politico, ma ha tentato di creare per sé il ruolo, in parte ovvio, di stimolo alle riforme e alla crescita. LCdM ha pure accolto una personale sfida lanciata da Prodi a chi è più liberalizzatore, gara culminata ieri con la decisione unanime dell’Assemblea degli industriali di portare il Sole in Borsa. Sempre ieri, Montezemolo, forte dei successi automobilistici, ha criticato alcune componenti della maggioranza “sempre più anti industriali”, ha ricordato che la concertazione serve se favorisce lo sviluppo, ha invitato il governo a non essere spendaccione, sottolineando che la ripresa “è il risultato di un grande sforzo degli imprenditori e di chi lavora nelle imprese, a cominciare dagli operai”, e ha morso il polso di una politica debole che, su Telecom, vuole “fare l’imprenditore”. A molti ministri sono fischiate le orecchie, anche perché se una politica debole non può fare l’imprenditore, forse un imprenditore può fare politica. C’è fermento tra i montezemoliani. Che farà LCdM, avviato il processo di successione e lasciato in eredità il ruolo di stimolo? Il suo pathos è un po’ freddo, ma un bottino c’è. Forse aspira a guidare l’Economia delle larghe intese; forse, invece di trasformare la Confindustria in soggetto politico, pensa di creare un soggetto politico appena fuori dalla Confindustria. Lui nega, ma gli auguri non si negano.
From: "Il Foglio"

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