Roulette russa
Quella che si è chiusa ieri è stata una settimana pessima da tutti i punti di vista. A partire da domenica scorsa. Siamo a “Quelli che il calcio” e Pippo Baudo sciorina le classiche banalità all’italiana. Cavalcando l’onda mediatica, si scaglia contro il Pontefice, reo, a suo avviso, di aver trascurato nella sua omelia i fatti di Catania per parlare invece di unioni di fatto e comunioni. E dice bene il direttore di Liberazione quando rimprovera a Baudo di “voler dare lezioni al Papa e trascinare la Chiesa sul piano della spettacolarizzazione dell’informazione”. Ma si sa, Pippo deve fare pubblicità all’imminente ennesimo flop della non – canzone di Sanremo. E poi di questi tempi progressisti fa così figo attaccare Ratzinger, tanto più se si è dei vecchi marpioni democristiani come Baudo.
Dicevamo di Catania. Che palle il calcio, che palle l’ipocrisia in salsa amatriciana. Ma guarda te, della violenza negli stadi gli italioti se ne sono accorti solo ora. Però capiteli. Dopotutto fino a qualche giorno fa erano ancora impegnati a parlare del massacro di Erba o delle beghe amorose del Berlusca. Insomma, ci vuole tempo.
Nel frattempo siamo stati sfiduciati in politica estera. Quei birbanti di ambasciatori hanno osato criticare le mosse di Baffino e, apriti cielo, ecco la convocazione dell’ambasciatore Spogli alla Farnesina. Tutto risolto per carità, almeno secondo i media italiani. Perché basta leggere gli editoriali del New York Times, del Washington Post o i commenti della Heritage Foundation per scoprire che non è esattamente così. Ma chi se ne fotte.
Giovedì sera abbiamo appreso dalla simpatica ministra Pollastrini che i Pacs non ci sono più. No amici, non illudetevi, hanno solo cambiato nome. Ora sono i DICO. Dico io, insomma, tanto per parafrasare Feltri, “tutto sto casino per due gay”. Già, cosa c’è di tanto sconvolgente nel riconoscere un po’ di diritti civili agli omosessuali? In Olanda e in Spagna è stato fatto dal centrodestra, ma quelli son Paesi normali. Da noi la Chesa e i cattolici gridano allo scandalo, il Governo gongola pubblicizzando una legge confusa e patetica. Ma cosa pretendiamo dall’Unione? Sono solo dei comici allo sbaraglio.
A proposito di comicità, ve lo ricordate il pacchetto Bersani? Titolo de La Stampa “Via alle liberalizzazioni, sul serio”. A parte che far lavorare i parrucchieri al lunedì o fare 30 km per risparmiare 2 euro sulla benza non mi sembra tutta sta grande liberalizzazione, ma l’unica cosa utile, cioè la riduzione dei costi di ricarica dei telefonini, è stata rimandata. Se ne riparlerà tra alcuni mesi. E probabilmente farà la stessa fine dell’affaire tassinari. Cioè, un buco nell’acqua.
Prodi nel frattempo è in India a vender mortadelle e a cingersi di corone di fiori. “Dobbiamo aprirci all’Asia”. Bamba, vallo a spiegare al piccolo imprenditore di Vicenza o ai lombardi. Poi vediamo chi tira avanti sta carretta di Paese.
Infine dopo tanto casino è tornato il Campionato ed è tornato pure Ronaldo. Che sballo.
Una settimana sola, l’ultima appena descritta, per capire come questo Paese sia alla frutta. E come per uscire sani di mente da questo coacervo di idiozia e approssimazione sia più difficile che farlo da una roulette russa.
Il mio ultimo pensiero va a Dalia e Giorgia. Volevano solo riposarsi e divertirsi in vacanza come fanno tutti i ragazzi della loro età. Su una bellissima spiaggia di CapoVerde sono state violentate, prese a sassate e sepolte vive nella sabbia. Ora ci sono solo due famiglie rimaste a piangerle. Bastardi.
Dicevamo di Catania. Che palle il calcio, che palle l’ipocrisia in salsa amatriciana. Ma guarda te, della violenza negli stadi gli italioti se ne sono accorti solo ora. Però capiteli. Dopotutto fino a qualche giorno fa erano ancora impegnati a parlare del massacro di Erba o delle beghe amorose del Berlusca. Insomma, ci vuole tempo.
Nel frattempo siamo stati sfiduciati in politica estera. Quei birbanti di ambasciatori hanno osato criticare le mosse di Baffino e, apriti cielo, ecco la convocazione dell’ambasciatore Spogli alla Farnesina. Tutto risolto per carità, almeno secondo i media italiani. Perché basta leggere gli editoriali del New York Times, del Washington Post o i commenti della Heritage Foundation per scoprire che non è esattamente così. Ma chi se ne fotte.
Giovedì sera abbiamo appreso dalla simpatica ministra Pollastrini che i Pacs non ci sono più. No amici, non illudetevi, hanno solo cambiato nome. Ora sono i DICO. Dico io, insomma, tanto per parafrasare Feltri, “tutto sto casino per due gay”. Già, cosa c’è di tanto sconvolgente nel riconoscere un po’ di diritti civili agli omosessuali? In Olanda e in Spagna è stato fatto dal centrodestra, ma quelli son Paesi normali. Da noi la Chesa e i cattolici gridano allo scandalo, il Governo gongola pubblicizzando una legge confusa e patetica. Ma cosa pretendiamo dall’Unione? Sono solo dei comici allo sbaraglio.
A proposito di comicità, ve lo ricordate il pacchetto Bersani? Titolo de La Stampa “Via alle liberalizzazioni, sul serio”. A parte che far lavorare i parrucchieri al lunedì o fare 30 km per risparmiare 2 euro sulla benza non mi sembra tutta sta grande liberalizzazione, ma l’unica cosa utile, cioè la riduzione dei costi di ricarica dei telefonini, è stata rimandata. Se ne riparlerà tra alcuni mesi. E probabilmente farà la stessa fine dell’affaire tassinari. Cioè, un buco nell’acqua.
Prodi nel frattempo è in India a vender mortadelle e a cingersi di corone di fiori. “Dobbiamo aprirci all’Asia”. Bamba, vallo a spiegare al piccolo imprenditore di Vicenza o ai lombardi. Poi vediamo chi tira avanti sta carretta di Paese.
Infine dopo tanto casino è tornato il Campionato ed è tornato pure Ronaldo. Che sballo.
Una settimana sola, l’ultima appena descritta, per capire come questo Paese sia alla frutta. E come per uscire sani di mente da questo coacervo di idiozia e approssimazione sia più difficile che farlo da una roulette russa.
Il mio ultimo pensiero va a Dalia e Giorgia. Volevano solo riposarsi e divertirsi in vacanza come fanno tutti i ragazzi della loro età. Su una bellissima spiaggia di CapoVerde sono state violentate, prese a sassate e sepolte vive nella sabbia. Ora ci sono solo due famiglie rimaste a piangerle. Bastardi.
0 Comments:
Post a Comment
<< Home